2 apr 2012

Oprah Masterclass - Parte 5



In questa quinta e ultima parte, Jon parla della Soul Kitchen, dell'ambizione che ci vuole per arrivare in alto nella vita e poi, in un video bonus di cui vedrete il link più in basso, di come l'11 settembre ha cambiato la sua prospettiva di vita. Buona lettura e buona visione!

La speranza è deliziosa
Ho capito molto tempo fa che non sono uno scienziato, perciò non puoi affidarti a me per trovare la cura. Ma so che sforzandomi, con la voglia e l'abilità di lavorare con altre persone, il più delle volte ci vogliono solo determinazione e soldi. Da anni racconto la storia della suora e della rockstar: Suor Mary Scullion è la mia Santa patrona, la mia arma segreta, il mio mentore, il mio idolo, e lei è una delle più impegnate benefattrici per i senzatetto. Quando l'ho conosciuta, 6 anni fa ormai, grazie ad un amico, le ho detto: “Suor Mary, se sale a bordo con me farà meglio ad allacciarsi bene la cintura di sicurezza, perché sarà una corsa pazzesca!” Lei è stata capace di istruirmi in modo da far rimanere vera la nostra missione.
Buon pomeriggio e benvenuti all'inaugurazione della JBJ Soul Kitchen. Questo ristorante comunitario c'ha messo due anni per nascere, noi non siamo una mensa per i poveri! Qui noi speriamo di dare potere a quelle persone che hanno solo bisogno di una mano, e di dare la capacità a quelle persone che hanno solo bisogno di dare una mano.”
La Soul Kitchen ha concentrato i nostri sforzi sul dare l'opportunità alle famiglie di mangiar fuori un ottimo pasto, in un ambiente davvero meraviglioso, potendosi sedere a mangiare e incontrare i vicini, partecipando alla conversazione, costruendo un senso di comunità. Ma non ci sono prezzi sul menu: se puoi, paghi quanto pensi che valesse quel pasto, se non te lo puoi permettere vieni e ti offri come volontario. Se non te lo puoi permettere ma non hai tempo di venire a lavorare da noi, vai alla mensa dei poveri, o al banco alimentare, loro ti daranno i voucher per il nostro ristorante. Non c'è alcun colore politico, né religione, c'è solo la fratellanza umana. Sono cresciuto in un'America in cui credo ancora, è lì fuori, ne sono convinto.

Oprah: come il suo eroe Frank Sinatra, Jon Bon Jovi ha fatto tutto “a modo suo”! E continua a farlo da quasi 30 anni: ha sognato sempre più in grande, non ha accettato “no” come risposta, e quando la pressione della fama e della vita da superstar ha minacciato di distruggere il gruppo che ama, ha cercato l'aiuto di cui aveva bisogno per tenerlo unito ed ora sono più forti che mai! Jon mira alla lunga distanza, sempre puntando in alto e continuando a salire, alla ricerca della prossima montagna da scalare.

Continua a scalare
Sono cresciuto in un'epoca in cui avevo molto poco in comune con i generi musicali in voga, e con i miei coetanei, ma la nostra musica fu gettata nella mischia. Gruppi dei quali mi piace la musica, non farò nomi, ma la loro ambizione era essere sulla copertina di Circus Magazine mentre la mia, fin da ragazzino, era di essere su quella del Time! E gli altri mi guardavano strano: “che?! Quello è il giornale che legge mio padre e che parla di.... roba, ecco!” Io volevo essere su un altro livello, avevo un'idea diversa del futuro. Volevo la lunga distanza, avevo un piano molto più grande e ambizioso che la semplice idea stereotipata e a breve termine della “rockstar”. Molti ragazzi dormono per la strada oggi, facevano il mio lavoro o semplicemente hanno la mia età e sono rimasti delusi dalla vita o dalle scelte lavorative, o da quelle famigliari... i loro sogni non si sono avverati. Ma poi c'è un'altra storia, di un cinquantenne che ha appena cominciato una nuova carriera d'attore e sarà lui a raccontarti quanto fosse grandioso, quando avrà 60-70-80 anni. Queste storie sono ispirazioni. Ogni volta che pensi di aver raggiunto la cima della montagna, la verità è che sei appena arrivato alla prossima montagna, pronta a farsi scalare. Mi sono premurato di impararlo presto, perché se avessi accettato che ne so a 21 anni che il contratto discografico era la cima, quel ragazzo certamente non potrebbe parlare al me stesso attuale! Quando ho sentito Runaway alla radio ho pensato di avercela fatta, quando ho firmato il contratto l'ho pensato, e l'ho pensato quando è uscito Slippery When Wet e quando abbiamo suonato la prima volta in un'arena come gruppo principale: ogni passo è una lezione di vita e di umiltà e ti dà le munizioni per continuare ed aspettare con trepidazione il prossimo passo.

L'eredità dell'11 settembre (video bonus online)

La vita è breve, e non è scontata! Pensa per esempio all'11 settembre: ero in New Jersey, io e Richie stavamo scrivendo il nuovo disco ed eravamo abbastanza d'accordo su quello che doveva essere l'argomento, subito dopo Crush e It's my life e la rinascita della band. Io ero in palestra quella mattina, lui stava ancora dormendo; il primo aereo colpì la Torre, io guardai mia moglie: “È Armageddon? Cosa faccio, corro a prendere i bambini a scuola? Sveglio Richie?” Pensi “Gesù Santo!” Se questo non ha messo la vita di questa generazione nella prospettiva di sapere che tutto può finire in uno schiocco di dita…nient’altro l’ha fatto. Ero un bambino quando JFK, Bobby Kennedy e Martin Luther King furono uccisi e…non lo capivo. Nemmeno quando John Lennon nel 1980 (fu ucciso)… ero al liceo e pensavo che fosse un evento isolato, malato e contorto… ma quando hai vissuto l’11 settembre, cresci; man mano che invecchio ormai dopo 10 anni inizio a pensare alla mortalità. Ho passato molto tempo a pensare, tra i 20 e i 30 anni, se fossi riuscito a costruire un’eredità, ma alla fine dei 40 e adesso che arrivo ai 50 sto solo cercando di lasciarne una. Mi piacerebbe pensare che cerchi di fare la differenza per qualcun altro, se fosse semplice quanto mettergli un tetto sulla testa o dargli da mangiare, se fosse solo tirandogli su il morale con l’ottimismo della musica… se fosse essere un buon leader e un buon amico e uno che ci crede…andrebbe bene. Lo stereotipo di quello che faccio per vivere non ha niente a che fare con questo, chi se ne importa? Quello è niente. È quello che ha fatto quando ha toccato tutte le persone che ha toccato per tutto il tempo in cui le ha toccate. L'ho visto con i miei occhi, sentito con le mie orecchie. È incredibile, il potere che ha la musica. È incredibile dove possa arrivare la cultura pop americana. È davvero fenomenale, unisce qualunque tipo di cultura e barriera linguistica: non capiscono l'inglese ma capiscono il concetto, non credono nelle stesse cose in cui credi tu, eppure le persone si uniscono.

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